“CITTA’ NUOVA CD: solo formato fisico. Una storia d’amore, poesia, musica e Resistenza. Pubblicato e distribuito solo su disketto, sperando di ricreare una rete di appoggio, politico, economico e creativo, scambiando 10 Euro posta pagata, con 50 minuti di musica, tutta inedita: 18 mesi di viaggi, prove, sale di registrazione. Niente di diverso da quello che migliaia di Musicisti, Tecnici del Suono, delle Luci, associazioni culturali, singoli appassionati fanno da decine di anni, nel declino di luoghi, eventi, produzioni, contro cultura, immaginazione, forza, solidarietà che tutto ha travolto. Questo è un appello in un momento drammatico che dura da 30 anni. Stefano Giaccone CITTA’ NUOVA CD, 10 euro con paypal. Un abbraccio.”
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Nel corso del 2022 la Brigata ha registrato una versione “brigatista” del brano Canzone Urgente di Stefano Giaccone, musicista molto conosciuto nella scena del punk e del rock indipendente e autoprodotto (era nei Franti, Kina, Orsi Lucille e tanto altro). Siamo stati ben felici di partecipare e molto onorati di esser stati compresi in questo progetto, che vede la partecipazione di musicisti che abbiamo sempre amato. Una versione abbastanza diversa da quella del CD l’abbiamo inserita nel nostro prossimo live set. Lui dice che ” è un randello!”
Il nostro nuovo live-set per il 2021: CREDO, ispirato al testo Ciò In Cui Io Credo (1983) di James Ballard.
Festival CONTEMPORARY _ Donori 21 agosto 2021:
Festival OLTRE IL SENSO organizzato da Spazio Musica, Teatro Massimo M2 a Cagliari, 9 ottobre 2021. In collaborazione con l’artista giapponese Kenji Siratori (https://kenjisiratori.wixsite.com/kenjisiratori).
E il 20 novembre saremo a Genova per il Festival POÈME ÉLECRONIQUE – rassegna di poesia e musica elettronica, al St. Bernardino Electronic Theater. I dettagli a breve.
La collaborazione con il poeta francese Serge Pey e la performer Chiara Mulas è un’altra meraviglia che ci riempie di orgoglio. In occasione della “reunion” della redazione della rivista di cultura poetica Erbafoglio di Cagliari (di cui facciamo parte entrambi da oltre venticinque anni) e dell’uscita del numero mai pubblicato realizzato nel 2003, abbiamo lavorato assieme ad una selezione di poesie inedite di Serge. Un lavoro ancora in elaborazione, che metteremo a punto quanto prima.
il revolver di Pasolini passa sugli occhi aperti di un cane chiamato Dio
“Utopie, tra Cinema e paesaggi sonori” è un festival di sonorizzazioni dal vivo di film, organizzato dal nostro amico Raimondo Gaviano, musicista elettronico e videomaker molto conosciuto nella scena. Per il IV appuntamento ci ha chiamati, e noi abbiamo risposto “The Atrocity Exhibition” di Jonathan Weiss (USA/2000), tratto dal romanzo di James Ballard.
“La mostra di quest’anno, alla quale i pazienti non erano stati invitati, aveva un segno inquietante: tutti i quadri insistevano sul tema della catastrofe planetaria, come se questi pazienti, così a lungo segregati, avessero avvertito nelle menti dei dottori e delle infermiere una specie di sconvolgimento sismico.”
Lo storico tributo cagliaritano a Ian Curtis, cantante dei Joy Division, morto nel maggio del 1980. Non potevamo certo mancare. Alla Cueva maggio 2018, organizzato da Bohemien Eventi.
ANIMA E CUORE
istinti che posson tradirci un viaggio ci porta al sole senz’anima alla distruzione una lotta tra giusto e no
prendi il mio posto alla fine osservo con occhi pietosi chiederei umilmente perdono richiesta ben oltre te e me
anima e cuore. uno brucia. anima e cuore. uno brucia.
abisso che ride a creazione un circo con tutti gli idioti fondazioni che duran da anni fatte a pezzi alle loro radici
oltre il buono dentro il terrore la stretta di mano mercenaria ferocia cambia le buone ragioni non si può tornare indietro, nessun’ultima resistenza.
anima e cuore. uno brucia. anima e cuore. uno brucia.
esistenza, beh che m’importa? esisto al meglio che posso il passato è parte del mio futuro il presente è sfuggito di mano
anima e cuore. uno brucia. anima e cuore. uno brucia.
Al sesto appuntamento con l’Hangar si è svolto un evento/tributo dedicato ai Franti, frutto della collaborazione tra Stefano Giaccone – membro fondatore dei Franti – Industrie Stirner, Bohemien Eventi e May Mask, insieme per omaggiare una delle più importanti formazioni del rock indipendente italiano. A differenza dei precedenti eventi Hangar, la performance si è svolta presso il Club CUEVA ROCK di Quartucciu (CA). E abbiamo performato i Franti con Stefano Giaccone – che insieme a Lalli, Vanni, Massimo e Marco li ha inventati – . E abbiamo visto documenti video sui Franti. E abbiamo suonato anche le canzoni e le parole dei Franti. Noi della Brigata. E Stefano con la band formata per l’occasione qui a Cagliari.
settantasei, tre studenti a torino mettiamo su un complesso lo chiamiamo Franti bastardi noi bastardo lui ci mescoliamo dentro tutto quello che incrociamo: musiche poesie film cortei manganellate cartoni alla tivù gustavo, kojak e muppet show, pavese dostojevski buzzati che guevara le pietre alla pula ci mescoliamo con tutti quelli che strenuamente vogliono la luna, quella piena della gioia senza limiti e pure quella nera del turbine nascosto che spazza nel cranio un attimo prima e un attimo dopo il sonno ci teniamo le nostre case e foto le parole, ci teniamo i compagni, ci teniamo a noi ci teniamo a fargliela pagare ci teniamo a suonare, alle nostre mille giovinezze e diecimila stanchezze, alle piccole storie di una rivoluzione grande come Inti il sole indio mentre chi sparava su di noi fa il presidente e chi fa l’attore fa il boia, chi sfruttava mio padre sfrutta mio figlio mentre la chitarra ora la suono meglio e la voce si è fatta più ferma mentre tu che mi ascolti mi stai di fianco come un blues brother ignorando scalatori sociali travestiti pezzi di merda e mentre apriamo le orecchie alla contrazione rap! e rapraprap tutta la città corre si sbatte leonca el paso spacca il marcio con un fiore che noi innaffiamo stanchi di diecimila solitudini ma ancora bastardi testardi cascano dai muri foto bianche e nere, batte il tempo il cuore grande di afriche metropolitane siamo cani sfatti di pogo ubriaco se dormo dammi una spinta, siamo cani nei cortili dietro la vetrata digitale la bici rovesciata nella risaia che guarisce dal napalm violentata terra mia siamo cani respirate
L’appuntamento di giugno nell’Hangar ha visto protagonisti Cataldo Dino Meo (poeta e performer) e Antonio Meo (videomaker) – VIDEO ALOK MILANO -, fratelli milanesi in attività da molti anni nell’ambito della sperimentazione fra poesia, video, performance e musica. Per l’occasione la Brigata Stirner si è preso cura della sonorizzazione live. I due fratelli sono arrivati all’Hangar per eseguire la performance I CANTI DI MALDOROR, opera maledetta del poeta visionario francese Isidore Ducasse conte di Lautréamont, vissuto nella seconda metà dell’ottocento. Protagonista è stata la poetica scellerata del sublime e “impensabile” ispiratore del surrealismo, Ducasse, il teppista dark, gotico, pulp, punk, della letteratura francese, in una suite attraversata da voci parole suoni elettronica noise e video.
L’incontro col poeta americano Jack Hirschman (1933 – 2021) nell’HANGAR dell’aprile 2017, ha visto la Brigata eseguire il suo tributo. Anche in questa occasione, la presentazione del suo libro THE VIET ARKANE che seguì la performance, l’emozione è stata davvero travolgente.
Un’icona vivente, simbolo di quella America vicina alla Beat Generation che fu di Allen Ginsberg, Gregory Corso e Lawrence Ferlinghetti, il poeta Jack Hirschman torna mercoledì in Sardegna per un nuovo incontro firmato Marina Cafè Noir. L’appuntamento, a partire dalle 20.30, al May Mask di via Giardini 149 a Cagliari, nasce dalla volontà di presentare al pubblico la sua ultima pubblicazione, “L’Arcano del Viêtnam”, che esce in Italia con Multimedia Edizioni.
Il reading del poeta statunitense sarà preceduto dall’omaggio “L’Arcano di Jack”, a cura della Brigata Stirner: un percorso audiovisivo con Arnaldo Pontis e Roberto Belli accompagnati dalla voce del poeta-performer Alberto Lecca. A seguire l’introduzione del volume con Giacomo Casti, quindi la lettura di Hirschman in lingua originale con proiezione dei sottotitoli in italiano.
“L’Arcano del Viêtnam” è un “libro miracolo” come dice il suo autore, ed è stato scritto nel 1972, rifiutato da vari editori, perduto per tanti anni e infine ritrovato: rappresenta un punto nodale nella formazione e nella costruzione della coscienza letteraria, poetica e politica di Jack Hirschman. Atto di accusa e di partecipazione, l’opera scaturisce in un momento tragico della storia degli Stati Uniti che ha profondamente ferito l’animo di un’intera generazione, incrinando definitivamente il “sogno americano”.
Jack Hirschman, considerato uno dei maggiori poeti americani contemporanei, era nato nel 1933 a New York. Poeta, scrittore, pittore, traduttore, attivista politico a favore dei poveri e degli emarginati, ha pubblicato – tra poesia, saggi, traduzioni, antologie – più di 100 libri.
Nel 2017 ci inventiamo un progetto di azioni culturali libertarie. Con l’intento di riunire nello stesso spazio diversi progetti musicali o letterari o più generalmente scenici, la Brigata Stirner s’inventa l’unione INDUSTRIE STIRNER. Sotto questo nome ha organizzato HANGAR, una decina di happenings di vario tipo che hanno visto la luce nello spazio culturale del May Mask a Cagliari, per tutta la durata del 2017.
[ HANGAR: fabbricato costruito per contenere all’interno aeroplani. un luogo coperto in cui vengono parcheggiati, ricoverati, riparati AEROMOBILI. gli Hangar possono essere costruiti per proteggere gli aeroplani dagli agenti atmosferici o da attacchi nemici o semplicemente quando gli aerei non sono in uso o quando abbiano bisogno di manutenzione. in alcuni casi gli Hangar sono costruiti per occultare gli aerei alla vista dei satelliti e degli aerei spia. ]
dunque al May Mask la BRIGATA STIRNER apre il suo Hangar, nell’intento di creare uno spazio autonomo temporaneo dove esercitare ognuno la propria libertà di pensiero, memoria, parola, poesia, gesto, suono, rumore, immagine, verità e azione. questo HANGAR è un fabbricato industriale frutto dell’ingegno di pochi uomini, e insieme del lavoro di molte macchine. questo HANGAR è una costruzione semplice ma – anche per questo – molto robusta. la sua base è solida e ben ancorata al terreno, e la sua volta, libera ed ampia, tende verso il cielo. questo HANGAR è rifugio sicuro. un luogo dove custodire e proteggere mezzi, strumenti, materiali, risorse, e soprattutto persone per noi importanti. questo HANGAR ha spazi ampi e grandi aperture per chiamare a raccolta ed accogliere i propri compagni. ma anche chiusure definitive, per celarne il contenuto agli sguardi indiscreti degli oppositori. questo HANGAR è memoria del passato, luogo dove preservare intatti tutti i materiali e tutte le risorse già utilizzati per l’impresa. e laboratorio del presente, dove gli uomini possano produrre, modificare, riparare e migliorare tali risorse, affinchè si formino nuovi strumenti per il futuro. questo HANGAR è una zona autonoma temporanea per il nostro indicibile immaginario artistico e culturale condiviso: e dall’HANGAR si vuol viaggiare verso nuovi spazi, nuove planimetrie verso cui tendere – tutti insieme – per forgiarci e compierci definitivamente e in netta opposizione col tempo costituito. L’HANGAR della Brigata Stirner sarà aperto una volta al mese. mano a mano verrai a sapere quando.
[ tutti gli Hangar s’informano, oltre che ai loro rapporti con l’aeroporto, a certi caratteri e requisiti generali che si riassumono nei seguenti capisaldi: 1. sicurezza di ricovero per gli apparecchi, con possibilità di rapida entrata e uscita per ciascuno di essi; 2. possibilità di manutenzione e riparazione degli apparecchi e immediata vicinanza dell’Hangar con officine e rifornimenti; 3. struttura e concezione planimetrica dell’edificio che presentino facilità di modifiche affinché l’Hangar possa rispondere a eventuali nuove esigenze dell’aeronavigazione; 4. corredo di locali accessorî (per lavorazioni meccaniche, per tolette, uffici, guardiani, ecc.); 5. prevenzione contro l’incendio sia costruttivamente (strutture, pareti tagliafuoco, ecc.), sia con dispositivi automatici e a mano per lo spegnimento; 6. illuminazione naturale e artificiale tali da permettere anche lavorazioni e revisioni accurate sull’apparecchio; 7. isolamento termico ed eventuale riscaldamento dell’edificio, a seconda delle zone e regioni; 8. costruzione tale da richiedere un limitato costo di manutenzione. nel caso si tratti di rimesse costruite esclusivamente a scopo militare, si aggiungono altre esigenze speciali quale quella della poca visibilità degli edifici, della loro difesa e sicurezza in caso di attacco, del ricovero del personale, ecc. per le manovre meccaniche, sono in uso carrelli o apparecchi di trasporto. ]
BRIGATA STIRNER : magnetica ars lab + nihilNONorgan